Turismo Estate 2009: Nonostante la crisi il settore sostiene l’economia

Nel corso di questi ultimi giorni sono state diffuse molte notizie interessanti sul turismo, riporto in sintesi le principali per tutti voi.

Federalberghi: “Anche luglio in forte calo, annata compromessa!”

Per il settimo mese consecutivo il monitoraggio continuo settoriale, realizzato dalla Federalberghi-Confturismo (l’indagine è stata svolta dal 1° al 4 agosto, intervistando con metodologia internet 916 imprese ricettive, equamente distribuite sull’intero territorio nazionale e rappresentative per classificazione di stelle) evidenzia un segno meno, che a luglio fa registrare un -3,4% nei pernottamenti alberghieri (tra italiani e stranieri).

A questi dati va aggiunto, sempre a luglio, il -5,2% di lavoratori occupati (nel dettaglio dei quali il -5,9% a tempo indeterminato ed il -4,6% a tempo determinato).

Queste cifre fanno seguito ai risultati dei mesi precedenti che hanno inanellato nell’ordine:

–          GENNAIO: -7% di presenze (ed il -4,5% di lavoratori occupati)

–          FEBBRAIO: -10% di presenze (ed il -6% di lavoratori occupati)

–          MARZO: -14,6% di presenze (ed il -8,6% di lavoratori occupati)

–          APRILE: -3% di presenze (ed il -6,5% di lavoratori occupati)

–          MAGGIO: -7% di presenze (ed il -2% di lavoratori occupati)

–          GIUGNO: -10,6% di presenze (ed il -5,8% di lavoratori occupati)

Fonte: Federalberghi

Indice prezzi Trivago: Tariffe in calo del – 10% rispetto ad Agosto 2008

Il comparatore prezzi hotel europeo rileva che nel mese di Agosto i prezzi degli hotel sono ancora molto convenienti: – 10% rispetto ad Agosto 2008 e l’1% rispetto allo scorso Luglio. Questo quanto rilevato dal thpi (indice dei prezzi hotel) che trivago pubblica mensilmente. Mentre in molte Metropoli europee il costo di un pernottamento in hotel continua a scendere, in altre i prezzi hotel tengono un indice molto alto. In Italia, prezzi salatissimi per alcune destinazioni sul mare.

Indice dei prezzi Trivago

Fonte Ufficiale: Trivago

Turismo in Italia: Aumenta del 5,1% il numero di strutture ricettive

L’estate 2009 in Italia puo’ contare su 42.884 strutture ricettive attive sul territorio, in crescita del 5,1% in un anno. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati del registro imprese relativi al settore turistico alberghiero al primo trimestre 2009. Dai dati, relativi alle sedi di impresa iscritte in Camera di commercio, risulta anche che le regioni che offrono il maggior numero di strutture alberghiere e turistiche sono il Trentino Alto Adige che ne conta 5.849, il 13,6% italiano, la Toscana con 4.743 (11,1%) e l’Emilia Romagna con 4.484 (10,5%). La Lombardia e’ quarta con 3.549 sedi di impresa (8,3% italiano).

Tra i settori spiccano naturalmente gli alberghi con il 63,9% delle imprese totali, ma vanno bene anche le strutture per soggiorni brevi o economicamente meno impegnativi come i bed&breakfast (21,6% delle imprese attive) e i campeggi (4% del totale) che, insieme, costituiscono oltre un’ impresa su quattro.

Fonte: Libero

Turismo: Negli ultimi 2 anni +20% per occupazione dipendente

In Italia nel 2008 sono stati oltre 925 mila i lavoratori dipendenti del settore turismo, tra lavoratori a tempo pieno e quelli a tempo parziale e di essi quasi il 60% sono state donne. I dati, estratti dal database dell’INPS degli anni 2006, 2007 e 2008 ed elaborati in esclusiva dalla Federalberghi e della Fipe, in partnership con lEnte Bilaterale Nazionale del Turismo – EBNT, indicano come quasi il 5% della forza lavoro dipendente del Paese sia occupata nel settore.

Inoltre si evidenzia come nel giro di solo due anni si sia passati dai 772.000 dipendenti del 2006 agli oltre 925.000 del 2008, che rappresenta un incremento pari al 20%.

“Una forza lavoro -commentano le tre organizzazioni artefici dell’indagine- tra le più rilevanti a livello nazionale e, purtroppo a rischio recessione più degli altri settori, in quanto maggiormente esposto alle turbolenze finanziarie, tanto che nel solo mese di gennaio 2009 l’Inpsha registrato un calo del 21% di occupati rispetto al gennaio 2008”.

“Un segnale d’allarme evidente, quest’ultimo, -aggiunge il Presidente della Federalberghi-Confturismo, Bernabò Bocca– per il quale occorre intervenire subito riducendo l’Iva del settore ed estendendo la Tremonti ter, oltre ad una immediata operatività della moratoria sul credito siglata dall’ABI con le PMI”.

Fonte: Federalberghi

Conclusione

Nonostante la forte crisi, gli ultimi due studi di settore evidenziano come il turismo sia un vero e proprio motore per il nostro paese, infatti se è vero che in tutta Italia vengono chiuse industrie e fabbriche, si riscontra  in controtendenza la nascita di moltissime  nuove strutture ricettive, che offrono posti di lavoro ed alimentano l’economia.

Mi domando dunque per l’ennesima volta, come sia possibile non aiutare il nostro settore, andando ad alleggerire la pressione fiscale, che lo ricordo per chi non lo sapesse, è la più alta d’Europa.

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2 Comments

  • luciano ardoino ha detto:

    Buongiorno, la risposta è molto semplice anche se fa un po male.
    Come si può aiutare un settore che da decenni è gestito da incapaci, trombati politici e nullafacenti?
    L’Italia dispone di una Ferrari e non riesce a vincere le competizioni con autovetture di piccola cilindrata perchè non ha buoni guidatori.
    Rende l’esempio?
    P.S.: L’articolo è molto bello.
    Cordialità

  • Martin ha detto:

    Buonasera, interessante articolo e concordo con la bellissima metafora del Sig. Ardoini: L’Italia ha una Ferrari in mano, ma spesso sbaglia le marcie….
    Non è vero pero il fatto della tassazione più alta d’Europa, la tassazione nominale è più alta rispetto alla media Europa (e questo suona già meno dramatico) se guardiamo il costo della manodopera, e poi con l’Iva al 10% sui pernottamenti è sempre in buona media rispetto la media europea (che varia da 4-20%). Poi non parliamo dei finanziamenti a fondo perduto o altri regali comunitari, se c’è qualcosa da migliorare in Italia, sicuramente non è sul campo finanziario.

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