Giornali e telegiornali annunciano da settimane che il peggio è passato, la crisi dopo aver toccato il suo culmine sembra essersi arrestata e d’ora in poi dovrebbe cominciare una lenta ripresa dell’economia mondiale.
Non sono un economista, per cui mi fido di chi ha il titolo per poter divulgare tali affermazioni, ma ogni giorno leggo news disastrose riguardanti il turismo, che non lasciano presagire ad una reale ripresa in tempi brevi, anzi!
Il low cost comincia a scricchiolare
E’ di qualche ora fa la notizia che la compagnia low cost SkyEurope ha fallito, lasciando a terra migliaia di passeggeri, fra cui 130 italiani rimasti bloccati a Bratislava, ai quali non spetterà neanche un euro di rimborso.
Dopo il fallimento di Myair un’altra tegola di questo tipo non ci voleva, il meccanismo dei voli last minute sta andando in pezzi (fatta eccezione per Ryan air), e chi ne paga le conseguenze è sempre il consumatore, il quale oltre a doversi arrangiare per il disservizio, quasi mai viene rimborsato.
Io stesso nel dicembre del 2004 in occasione di un viaggio a Parigi, sono stato vittima del fallimento della compagnia aerea Volare Web, che mi ha costretto a spendere altri soldi per comprare un biglietto aereo alternativo. Da allora preferisco andare sul sicuro!
Mi domando se in futuro ci saranno ancora così tanti turisti, che a fronte di un risparmio sul costo di un volo (in molti casi neanche così eccessivo), continueranno ad acquistare biglietti low cost, sapendo del reale rischio a cui vanno incontro.
C’e crisi? Allora mi tolgo le stelle!
Singolare anche un altra news di questi giorni, che riguarda la scelta di molte catene alberghiere di lusso americane, le quali per fronteggiare la crisi ed il calo delle presenze, hanno deciso tagliare i servizi, i prezzi e di conseguenza il numero di stelle di alcuni loro hotel sparsi per il mondo. L’obiettivo è risparmiare ed attirare i clienti con tariffe più contenute. Quando la situazione economica migliorerà, in molti casi le cinque stelle torneranno a brillare.
Sconti sfrenati danneggiano il settore turistico
Il problema è serio e coinvolge il turismo a 360 gradi, che a causa di questi ribassi continui, viene fortemente danneggiato. Per un grande hotel con molte stanze, è facile abbassare le tariffe, in alcuni casi anche oltre il 50%, ma per un piccolo albergo le cose sono molto più complicate.
L’impressione è che calando all’inverosime i prezzi, con last minute e sconti di ogni tipo, gli albergatori pagheranno gli effetti della crisi, per un periodo di tempo molto più lungo rispetto ad una ripresa dell’economia, poichè sarà impossibile riportare le tariffe delle camere ai livelli di normalità in breve tempo.
Inoltre con questa politica degli sconti 365 giorni all’anno, le grandi catene e gli albergatori più faciloni, stanno contribuendo a diffondere una mentalità distorta nella testa dei consumatori, che ormai prenotano solo se vedono la scritta “last minute”.
A tale proposito riporto a fine post un articolo, il quale rende bene l’idea di quanto erroneamente si pensi, che il last minute possa essere l’unica ancora di salvezza contro la crisi, ma in realta non può e non deve essere così.
Non caliamoci le braghe
Invece di risparmiare sui servizi offerti, sull’arredamento dell’hotel (mobili su misura, stoffe pregiate, complementi, etc..), svendendo anche le camere a tariffe da fame e bruciando montagne di soldi, bisognerebbe ingegnarsi, massimizzando la visibilità sul web del proprio hotel favorendo la disintermediazione (posizionamento, pay per click advertising, social media marketing, etc…), ma anche applicando tecniche di Yield o Revenue management, che consente di migliorare il volume d’affari del proprio hotel, senza fare sconti a go-go.
In questo ambito fanno scuola le Grandi Navi da Crociera, le quali grazie ad un marketing vincente e con l’offerta di pacchetti sempre più articolati e diversificati per target o fascie d’età, riescono ad andare in controtendenza rispetto alla crisi, registrando incrementi a doppia cifra.
A questo punto sono curioso di sapere come la pensate, ditemi la vostra opinione lasciando un commento sul blog, non vorrei essere l’unica vocina fuori dal coro degli sconti…
– Articolo Repubblica: “Il fallimento di SkyEurope” – Clicca qui
– Articolo di Repubblica: “Effetto crisi, gli hotel riducono le stelle” – Clicca Qui
– Articolo su Comunicati Stampa: “Last minute ricetta per la crisi” – Clicca qui
– Articolo Travelnostop: “Aumentano i passeggeri per le Crociere” – Clicca qui
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Caro Enrico, purtroppo a causa dei last minute il mercato è ormai drogato e quindi i margini di guadagno non sono più quelli di una volta. Per come la penso io bisogna cercare di contenere i costi e gli sprechi più che abbassare le tariffe in maniera spropositata. Non ribadisco poi il concetto della visibilità, sul quale mi trovo pienamente d’accordo con te!
Alla fine penso che chi ha scelto di effettuare sconti a tutto spiano, ne pagherà le conseguenze sulla sua pelle, perchè abbatterà il livello e l’immagine della propria struttura ricettiva. Io stessa sono stata tentata più volte quando ho visto il planning del mio albergo troppo vuoto, ma per fortuna ho fatto altre scelte molto più costruttive.
Sono decisamente d’accordo con quanto detto (sebbene sia sicura che compagnie low cost di lunga esperienza e buone strategie sopravviveranno)… specialmente sul disocrso pacchetti ed offerte diversificate.
Spesso se si parla di RM, si tende a pensare ad un abbassamento indiscriminato di prezzi: non è così, bisoga saper abbassare (e neanche troppo) al momento giusto, e rialzare al momento giusto! Dunque essere flessibili.
Ammiro gli americani, che hanno il fegato di togliersi e mettersi le stelle come fossero cappotti… questo mi sembra esagerato, ma se non altro dimostrano una flessibilità che da noi raramente si vede!
Un suggerimento: se si vogliono davvero fare sconti sfrenati e non rovinarsi la faccia, qualche volta si può puntare sulle Opaque rates (vedi Priceline ed Hotwire)!
Margherita
Ci sono 100 modi per evitare di ridurre il prezzo.
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In cambio i partners del settore hanno ottenuto in media un +40%.Puntare solo sul prezzo crea solo danni.