Il 24 maggio scorso sono stato invitato presso l’Università Luiss, dove si sono tenuti gli Stati generali del turismo. Il Convegno riguardava la presentazione del progetto relativo al “Secondo Polo Turistico di Roma”,durante il quale è stata fatta una panoramica sullo stato di avanzamento del nuovo polo di attrazione della Capitale e sulla sua capacità di rispondere alle tendenze contemporanee della domanda turistica internazionale.
Durante questo appuntamento in cui la maggior parte delle informazioni erano ovviamente focalizzate su Roma, è stata presentata una indagine sul gradimento del progetto, in cui però sono stati snocciolati anche degli interessanti dati statistici sul turismo nazionale, nello specifico riguardanti il settore congressuale e quello golfistico.
L’elaborazione è stata effettuata da prestigiosi istituti di ricerca, fra cui Doxa ed Eurisko, e siccome credo che tali informazioni possano essere utili al sottoscritto ma anche a molti lettori di Turismo&Consigli, ho deciso di divulgarne un estratto riassuntivo.
Turismo Congressuale in Italia
I dati provengono dall’Osservatorio Congressuale Italiano che effettua il monitoraggio annuale sulle aziende che compongono l’offerta congressuale nel nostro paese (alberghi, centri congressi, etc..), secondo cui nel 2009 ci sono stati circa 107.000 incontri, con 19 milioni di partecipanti complessivi.
Roma è la prima città italiana per numero di giornate di presenza congressuali, mentre Milano è la prima città per numero di incontri.
I dati sui congressi internazionali invece sono elaborati dalla ICCA (International Congress and Convention Association), ed evidenziano una debolezza dell’Italia che è al 5° posto dopo Germania, Spagna, Regno Unito, e Francia.
Fra le capitali europee Roma è in 15° posizione, ai primi posti figurano Vienna, Barcellona, Parigi, Berlino, etc…
Secondo il relatore che ha presentato la ricerca, le motivazioni di questa inferiorità dell’Italia, sono da imputare ad una percezione negativa degli stranieri nei confronti del nostro paese, che ha prezzi troppo alti e servizi inadeguati.
Di seguito gli aspetti fondamentali per la scelta delle sedi congressuali:
Turismo Golfistico in Italia
La Federazione Italiana Golf, Isnart, il Ministero del Turismo, TTG Italia, e Protiviti sono le fonti di questa ricerca che evidenzia come il giro d’affari del golf sia in pieno sviluppo. I turisti golfisti nel mondo sono 25 milioni, solo in Italia 1,8 milioni, per un fatturato mondiale nel mercato turistico di 28 miliardi di Euro.
Qual’è il profilo del golfista turista?
Chi si sposta per praticare golf è un turista high-profile, con una buona capacità di spesa, ed il 60% dei golfisti fa parte di una fascia d’eta fra i 35 e 55 anni.
In media il golfista spende 74 Euro al giorno per l’alloggio, cioè 20 Euro in più rispetto al turista tout-court, mentre per le attività correlate alla vacanza (visite culturali, escursioni, shopping, wellness, etc.) genera una spesa media pro capite di 113 Euro, contro i 66 di media dei turisti in Italia.
Negli ultimi due anni gli italiani hanno evidenziato una maggiore propensione a viaggiare per praticare golf, privilegiando un periodo compreso fra la primavera e l’estate.
Fra gli elementi più ricercati dal golfista, figurano la prossimità del campo presso attrazione turistiche (monumenti, musei, shopping), ed eventuali sinergie con strutture ricettive di qualità nei dintorni, che offrano magari pacchetti e convenzioni.
Consigli per gli albergatori
Questi dati seppur relativi a due settori così diversi fra loro, possono essere uno spunto per molti albergatori, che magari pur avendo un centro congressi o un campo da golf nelle vicinanze, trascurano una grosse fetta di potenziali clienti richiamati da queste attrazioni. A me è capitato spesso di constatare con alcuni miei clienti, una scarsa presenza strategica in tal senso.
Il mio consiglio per gli albergatori è di fare accordi strategici, stipulando convenzioni con le attrazioni leisure e business vicine alla struttura ricettiva. Che sia un centro congressi, un museo, una fiera non fa differenza, l’importante è cercare di intercettare gli utenti che gravitano intorno a queste attrazioni, proponendo loro promozioni e pacchetti di un certo appeal.
Noi di Secret Key per esempio il mese scorso abbiamo realizzato una strategia SEO per un hotel a Valmontone, città in cui sta aprendo il parco giochi Rainbow Magic Land (quello creato dall’inventore delle Winx per capirci), grazie alla quale abbiamo già intercettato diversi clienti che erano interessati a soggiornare nei pressi del parco. Per fare tutto ciò è bastato creare una nuova pagina sul sito, ottimizzata per i motori di ricerca, con contenuti a tema sul nuovo parco divertimenti.
A volte basta poco per fare la differenza fra un hotel mezzo vuoto, ed un hotel che funziona!
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Buongiorno,
sinceramente pensavo in peggio! Grazie per la cura con la quale hai riportato i dati, molto interessanti e chiari.
Ciao,
S.