In che modo sta cambiando la ricerca di un hotel su Google? È vero che i risultati organici in quest’ambito rischiano di essere sempre meno visibili? Come fare per intervenire?
Tutti questi dilemmi sono legati all’introduzione di Google Hotel Finder, da poco attivo anche in Italia, il motore di ricerca che consente di trovare hotel in un’area definita dall’utente. Questa novità ha avuto da subito un forte impatto sulle SERP per ricerche localizzate, che adesso privilegiano le mappe e gli annunci PPC a scapito dei risultati organici che vengono spinti sempre più in basso.
Si tratta di uno strumento piuttosto importante sia per gli utenti, facilitati nella ricerca di un alloggio, sia per gli albergatori, preoccupati da un’eventuale scomparsa in SERP dovuta a Hotel Finder.
Prima di tutto vediamo come funziona, perché serve al tuo hotel e come avere più chance di farsi trovare dai potenziali clienti.
Come funziona Google Hotel Finder
Con questo nuovo servizio di Big G, l’utente può cercare una destinazione o inserire direttamente un indirizzo già noto, poi scegliere le date di arrivo e partenza: Google Hotel Finder visualizzerà una mappa con tutti gli hotel disponibili in città o in zona, indicati dai pallini rossi.
L’interfaccia è molto intuitiva e le informazioni principali sugli hotel sono visibili a colpo d’occhio.
Da questa schermata si possono filtrare i risultati secondo le proprie preferenze.
La lista di hotel, sul lato sinistro della schermata, include il nome dell’albergo, la categoria, l’eventuale presenza di recensioni e il prezzo medio, con l’indicazione della tariffa scontata, se disponibile.
Quali sono le opzioni disponibili?
Cliccando su “area personalizzata” si può restringere la ricerca a un quartiere in particolare, oppure si può fare una ricerca in base alla distanza da un’attrazione turistica o un punto di interesse.
In questo caso facciamo l’esempio di “Colosseo, Roma, Italia” come vedi dallo screenshot appare anche la scheda del monumento, con un link al sito ufficiale per prenotare una visita.
La lista degli hotel si può filtrare in base al prezzo, alla categoria o alla valutazione degli altri utenti. Ogni risultato è collegato a una scheda che include foto, recapiti, recensioni, distanza dal punto di interesse, tipologia e prezzi delle camere dell’hotel.
Si possono aggiungere gli hotel a una short list di preferiti, da consultare successivamente.
Adesso sappiamo cosa cambia lato utente per la ricerca di strutture ricettive su Google, ma quello che si chiedono tutti gli albergatori è: come posso inserire il mio albergo su Hotel Finder? Chi fornisce le informazioni presenti nelle schede?
I tre step da seguire per essere su Hotel Finder
In realtà non c’è una formula sicura al 100% per essere inseriti su Google Hotel Finder ma questo non vuol dire che non si possa fare nulla. Google ricava i dati delle schede dalle OTA alle quali l’hotel è affiliato, provider GDS e siti di recensioni online come Yelp e Zagat, perciò la tua struttura potrebbe essere già presente anche se la scheda non è gestita da te!
Tuttavia, poiché il servizio è stato appena implementato, non sono presenti tutti gli hotel e secondo la guida ufficiale di Google non c’è un modo per garantire l’inclusione ma grazie a una serie di procedure si può migliorare la visibilità online dell’hotel e avere maggiori probabilità di essere su Hotel Finder.
Il primo passo è ottimizzare la scheda Google Places, ovvero Google Plus Local. Se non l’hai già fatto crea una pagina/scheda del tuo hotel su Google Places, dove puoi inserire tutti i dati relativi all’hotel, immagini, descrizione, contatti e l’url del sito ufficiale, informazioni che saranno recuperate da Hotel Finder.
Come abbiamo visto le recensioni degli utenti sono importantissime e con questo nuovo meta-search engine si possono cercare hotel in base alla valutazione media: di conseguenza è utile che la tua struttura abbia delle recensioni da utenti Google e sui vari portali user generated content, che sono usati come fonti.
Sempre con il tuo account potrai aggiornare le informazioni, aggiungere nuove foto e soprattutto correggere eventuali dati errati o integrare la descrizione. Se finora hai sottovalutato questo strumento di marketing, è il caso di dedicarci un po’ di tempo per essere certi che le informazioni sul tuo hotel siano aggiornate e utili per i tuoi potenziali clienti.
L’ultimo step riguarda l’affiliazione alle OTA: Hotel Finder ricava i dati dinamici (cioè tipologia delle camere, disponibilità e prezzi) dalle OTA che acquistano spazi pubblicitari su Google. Questo vuol dire che le strutture che non sono presenti su nessun portale sono penalizzate, indipendentemente dall’ottimizzazione del sito ufficiale.
Uno degli aspetti più controversi di questo servizio di Google è proprio questo, la presenza su uno o più portali determina la presenza di un hotel e ha un impatto sulle prenotazioni dirette, poiché gli utenti che cliccano su una tariffa sono reindirizzati a un’OTA.
Cosa cambia lato SEO per i risultati organici
Un’ulteriore considerazione da fare riguarda l’effetto di Hotel Finder sulle SERP: per ora il box appare per ricerche generiche tipo “hotel Roma” e non per molte keyword long tail tipo “hotel a roma con wi-fi“, inoltre non sembra avere conseguenze per ricerche con il brand name dell’hotel.
Il box in questione è posizionato subito dopo le inserzioni Adwords, perciò può accadere che un sito di un hotel che ranka in prima pagina perda posizioni o finisca nella pagina successiva, un cambiamento che sta allarmando tantissimi albergatori.
Non farti prendere dal panico: presumibilmente Google dopo un periodo di test farà delle modifiche a Hotel Finder e fornirà le informazioni necessarie per promuoversi su questa piattaforma, proprio come avviene su Adwords, senza esser vincolati alle OTA.
Per ora è certo che Google sceglierà i partner che forniranno le tariffe degli hotel in base a requisiti ben definiti del booking engine (come la presenza di più server e un’API dedicata), un buon motivo per verificare che il Booking Engine del tuo sito sia abbastanza avanzato.
Prenotare un hotel da un search engine
Nei prossimi mesi vedremo come si evolverà la prenotazione online e se Hotel Finder avrà concrete conseguenze sulle abitudini dei viaggiatori o resterà uno dei tanti progetti ambiziosi di Big G.
Personalmente ho approfondito la questione con una decina di miei clienti, per verificare se ci sia stato un incremento di prenotazioni intermediate da OTA collegate a Google Hotel Finder, ma i dati sembrano indicare un trend in linea con il passato, quindi ad oggi non c’è stata una grande rivoluzione come si pensava.
Sul fronte SEO ho invece registrato un lieve calo di visite organiche correlate a ricerche con keywords generiche, evidentemente la composizione della serp zeppa di annunci ppc, risultati geolocal di places, con l’aggiunta di Google Hotel Finder frammenta ulteriormente il CTR dei risultati che rankano in prima pagina.
Sarebbe interessante estendere l’analisi anche consultando i dati e le opinioni di altri albergatori. Se pensi che il tuo hotel sia stato penalizzato o meno da Google Hotel Finder lascia un commento e condividi il tuo punto di vista!
Articoli correlati
– Seo per hotel: i fattori di ranking dei risultati locali di Google
– Gli italiani e i motori di ricerca: statistiche di utilizzo
– Priorità e ingredienti base del web marketing turistico
“Ti è piaciuto questo articolo? Allora cosa aspetti? Seguimi su Google Plus per essere sempre aggiornato sui post che pubblico su Turismo&Consigli e altri blog, oppure diventa fan cliccando mi piace sulla pagina facebook ufficiale!”