Riporto due interessanti notizie per il nostro settore, la prima riguarda il comunicato stampa pubblicato da Federalberghi, che evidenzia con alcuni dati statistici, il forte calo del giro d’affari per gli alberghi italiani in questa estate 2009, mentre la seconda news è relativa all’iniziativa di Federturismo Confindustria, che ha inviato una lettera aperta al Ministro del Turismo Brambilla e al Presidente del Consiglio.
Federalberghi smentisce le cifre divulgate dal Ministro Brambilla
Il Presidente della Federalberghi e di Confturismo, Bernabò Bocca afferma: “Come sostenuto nei giorni scorsi dal Ministro del Turismo, gli italiani riusciranno in numero maggiore a fare vacanze nei mesi estivi, ma non con l’incremento dell’11% indicato, bensì solo con un più modesto +1,5%, a fronte di un -18% di spesa media pro-capite, un -16,5% di durata media della vacanza ed una iperconcentrazione di vacanzieri ad agosto con quasi il 55% della quota di domanda”.
Il giro d’affari nazionale segnerà un crollo del 15%, che si rifletterà nell’immediato sui tassi occupazionali dei lavoratori impegnati nelle imprese del settore ed in prospettiva sugli investimenti.
“Occorre che l’Italia – prosegue Bocca- sul modello francese, abbassi l’Iva sul turismo ed acceleri l’attuazione delle riforme del sistema di promozione dell’immagine Paese, allarghi a tutte le imprese turistiche il protocollo firmato con 5 grandi gruppi bancari per agevolare l’accesso al credito e ne innalzi il tetto finalizzandolo alla ristrutturazione aziendale, ampli l’operatività e l’applicabilità della Tremonti ter proprio legandola al rammodernamento delle imprese turistiche esistenti”.
“Da gennaio a giugno gli alberghi italiani, stando alle prime proiezioni, -sottolinea Bocca- hanno fatto segnare addirittura un -6,7% nei pernottamenti complessivi, derivanti da un -2,5% di italiani ed un -11,5% di clienti stranieri.
“Il -11,5% degli stranieri, non è certo causato da un sistema turistico italiano troppo caro -prosegue Bocca- in quanto sempre i dati Istat indicano in circa il 2% il calo dei prezzi medi degli alberghi rispetto ad una inflazione ancora in campo positivo.
Lettera aperta al Presidente Berlusconi ed al Ministro Brambilla
In una lettera aperta il Presidente di Federturismo Confindustria Daniel John Winteler, apprezzando l’attenzione del governo per il turismo, manifesta la preoccupazione che, “in assenza di una vera politica economica e industriale per il settore, non sia possibile raggiungere l’ambizioso traguardo del raddoppio del contributo dell’industria turistica al PIL”, fissato dal governo.
Nella lettera Winteler sottolinea che:
– la nostra industria turistica soffre della mancanza di un vero piano strategico di sviluppo, piano di cui sono dotati invece tutti i paesi concorrenti.
– la nomina del Ministro per il turismo è stato un segno dell’interesse del governo per una maggiore visibilità istituzionale dell’industria turistica. Adesso però è necessario dare concretezza ed efficacia a questo ruolo, attribuendogli responsabilità di coordinamento e risorse.
– va avviata una vera integrazione delle politiche per il turismo con le altre politiche rilevanti, dai trasporti, alle infrastrutture, dai beni culturali alla sicurezza e all’ambiente.
– le potenzialità del Mezzogiorno nel turismo rimangono inespresse. Le risorse utilizzabili a questo fine devono essere salvaguardate e ben impiegate”.
– le politiche per il turismo non si esauriscono nella promozione e nella comunicazione. Anche una promozione efficace in aree strategiche, in assenza di infrastrutture e di adeguati collegamenti interni ed internazionali, rende difficile per le imprese vedere reali possibilità di aumento del business.
– il portale deve essere una vetrina di opportunità e non deve interferire con l’attività delle imprese private che hanno investito in transazioni on line. E’ essenziale che tutte le imprese turistiche abbiano modo di contribuire ai contenuti del portale ed abbiano accesso ai benefici che esso può generare.
– è indispensabile intervenire con misure economiche, e non solo promozionali, per contrastare la stagionalità, con riduzioni fiscali e contributive per le aziende che rimangono aperte al di fuori delle stagioni tradizionali.
– va avviato concretamente l’iter, non facile, per eliminare il differenziale di imposizione IVA sulle imprese turistiche rispetto a quello dei paesi concorrenti, che in alcuni casi, nel settore alberghiero, supera i 4 punti percentuali.
Winteler conclude sottolineando la necessità di “un rapporto stretto del governo e del ministero con le rappresentanze delle imprese turistiche, specialmente con quelle che danno voce a tutta la filiera dell’industria turistica, nella sua complessità, perché siano ascoltate con uguale attenzione le diverse necessità e visioni del settore”.
Entrambe le associazioni di categoria lanciano dunque al Governo Berlusconi l’ennesima richiesta di sostegno al Turismo, sottolineando la necessità di un piano strategico a lungo termine, dato che l’Italia è l’unico paese europeo a non averne uno.