Ieri ho letto un articolo sul Quotidiano il Giornale in cui era riportata un’intervista a Matteo Marzotto, sfavillante neo presidente della Enit Italia, il quale commentando alcuni dati statistici, affermava che si incominciano a vedere i segni di una lenta ripresa nel turismo, che purtroppo non si concretizzerà prima del 2011.
Per indole non sono mai stato una persona pessimista, ma bensì condivido il pensiero di molti economisti secondo i quali bisogna essere ottimisti per stimolare fiducia nei consumi, ma la mia impressione è che in questa situazione così difficile bisogna essere realisti, la crisi nel turismo c’è e non è mai stata dura come quest’anno.
Parlare di una ripresa al momento è sbagliato, la verità si percepisce andando a parlare con gli agenti di viaggio, gli albergatori e con tutti coloro che lavorano in questo settore, i quali conti alla mano tracciano il vero quadro della crisi.
I numeri che parlano di un aumento delle prenotazioni rispetto al 2009 non hanno senso, sono cifre drogate, numeri vuoti, che non rispecchiano il momento drammatico che sta vivendo la nostra categoria. Le prenotazioni ci sono, ma sono poche e a prezzi così bassi che i margini di guadagno sono minimi. Ormai la stragrande maggioranza dei turisti viaggia solo con last minute ed offerte varie, alla ricerca di un saldo sulle vacanze che non sembra consocere fine.
Bisogna prendere coscenza della situazione e rimboccarsi le maniche per migliorare il nostro sistema turistico, che secondo molti esperti di marketing e comunicazione è un lento pachiderma agonizzante.
Nei prossimi giorni a tale proposito, pubblicherò secondo la mia modesta opinione, un articolo in cui vengono riepilogati i principali errori commessi per la promozione all’estero del turismo nel nostro meraviglioso paese.
Nel frattempo di seguito riepilogo alcuni dati statistici pubblicati in questi giorni.
Forte calo degli arrivi di stranieri in Italia secondo Enit
L’incoming dall’estero verso l’Italia è calato sensibilmente, come evidenzia il monitoraggio effettuato dall’Enit, che se da un lato si assiste al ritorno dei tedeschi e degli austriaci, e conferma la tenuta delle presenze di spagnoli, francesi ed inglesi, dall’altro segna una brusca battuta d’arresto negli arrivi dalla Russia (-15-20%), dall’Ungheria (causa perdita potere d’acquisto), dalla Repubblica Ceca (-10%), fino alla Polonia che fa registrare un decremento addirittura del 45% nelle prenotazioni rispetto al 2008.
A mettere a dura prova il mantenimento della posizione del nostro Paese come meta preferita delle vacanze, si aggiungono le defezioni negli arrivi del mercato d’oltreoceano, primi fra tutti gli USA, -8/12%, causa rapporto cambio sfavorevole, seguiti dal Canada, dal Brasile, e dal Giappone il cui decremento dovrebbe aggirarsi tra il 10 e il 20%.
– 8% per il turismo internazionale da Gennaio ad Aprile 2009
Secondo il World Tourism Barometer International Tourism gli arrivi di turisti internazionali nel mondo, nei 4 mesi compresi fra gennaio ed aprile 2009 sono stati 247 milioni, registrando un calo dell’8% rispetto ai 269 milioni dell’analogo periodo nel 2008.
La crisi ha colpito principalmente il Medioriente con una forte diminuzione pari al 18%, mentre in Europa la flessione è stata del 10%. Molto più contenuto il segno negativo per le Americhe, che registrano un calo del 5%, così come la regione Asia Pacifico con un meno 6%. L’unico risultato in controtendenza riguarda l’Africa, che va in positivo con un buon + 3%, grazie all’aumento di destinazioni turistiche del Nord Africa ed il recupero del Kenya che ritorna sui numeri del passato.
Fra le destinazioni più visitate la Francia resta sempre prima e terza per entrate, seguita dagli Usa secondi per arrivi e primi per entrate, a completare il podio la Spagna è terza per arrivi ma seconda per entrate, mentre la Cina è quarta per arrivi ma quinta per entrate, ed infine l’Italia è quinta per arrivi ma quarta per entrate. Si può e si deve fare meglio, visto che come potenziale non siamo secondi a nessuno!
Continua il forte calo dei prezzi degli alberghi nel 2009
Secondo Trivago, i prezzi degli hotel europei scendono del 14% rispetto a Luglio 2008.
La diminuzione convolge tutte le principali destinazioni del Sud Europa, ma soffermandoci sull’Italia nello specifico, la città di Roma registra un prezzo medio per una camera doppia a notte di 119€, 14 per cento in meno dello scorso anno, mentre a Milano il calo e’ stato del 7%. I dati sono allarmanti soprattutto se si pensa che il calo è costante anche rispetto ai mese precedenti del 2009, dove come detto in questo precedente articolo, già si era registrata una forte diminuizione delle tariffe alberghiere.
Roma infatti segna addirittura un -21% rispetto allo scorso mese, Palermo (94€) -15% rispetto allo stesso periodo del 2008, mentre a Bologna (85€) si arriva al -24%.
La destinazione italiana piu’ economica in questo momento, dopo Bologna (85€), e’ Napoli (86€) che costa il 13% in meno rispetto al Luglio 2008. Segue Torino (98€) che nell’estate 2008 costava il 17% in piu’.
Lastminute.com: “il 51% degli italiani spenderà meno rispetto al 2008″
lastminute.com ha effettuato un sondaggio su un campione di oltre 800 persone per analizzare gli effetti della crisi economica sulle vacanze estive degli italiani. Ne risulta che alla villeggiatura non si rinuncia, ma sono cambiate profondamente le abitudini di viaggio.
Data la difficoltà e le incertezze economiche di questo periodo, il budget di spesa familiare alla voce vacanze si è sensibilmente ridotto. Le previsioni di spesa rispetto all’anno scorso sono in sicura contrazione: il 51% degli italiani infatti spenderà meno del 2008. Il 69% degli intervistati dichiara di non superare i 1.000 euro a persona.
Dovendo scendere a patti con il portafoglio, gli italiani riducono il raggio degli spostamenti, scelgono soggiorni più brevi e si orientano verso soluzioni di viaggio economiche. Il dato sulla durata media della villeggiatura parla chiaro: il 61% del campione dichiara di andare in ferie per una o due settimane e ben il 17% per meno di una settimana. Rispetto al 2008 il 31% degli intervistati si concede meno giorni di vacanza.
Il campione dimostra che gli italiani sono in maggioranza dei ‘late bookers’: il 51% dichiara infatti di acquistare la vacanza scegliendo fra le offerte dell’ultimo minuto. Ma alta è anche la percentuale di coloro che sfruttano la formula advance booking: il 33% del campione sostiene di avere pianificato e acquistato il viaggio da tempo, riuscendo così ad usufruire di sconti e agevolazioni sul viaggio.
Dopo Eurotravel anche Ventaglio in crisi! Cancellate molte destinazioni
I sintomi dell’emergenza ci sono tutti e si moltiplicano i comunicati, l’ultimo è firmato dal gruppo dei Viaggi del Ventaglio, che cancella definitivamente dall’estate i viaggi per Cuba, Brasile, Madagascar, Senegal e Mauritius. Queste le destinazioni che non saranno più operative per motivi finanziari e commerciali: “mancanza di supporti finanziari da parte degli Istituti di Credito, unita alla contrazione dei consumi ed alle difficoltà di alcuni fornitori per il decremento delle presenze nelle strutture (da tutti i principali mercati europei)”.
Le Agenzie di Viaggio segnano un calo del 12% dall’inizio del 2009
“La crisi nel turismo c’è e le Agenzie di Viaggio la toccano con mano tutti i giorni”: questa la denuncia del Presidente Fiavet Cinzia Renzi, che fornisce un quadro preoccupante dell’attuale situazione del comparto turistico nazionale. Secondo i dati dell’Osservatorio delle agenzie di viaggio italiane, nel 2008 il sistema delle vacanze organizzate aveva chiuso con una contrazione pari al 2% relativamente alle partenze prenotate tramite agenzie di viaggio, e i primi mesi del 2009 hanno fatto registrare una diminuzione delle prenotazioni ancora più evidente sfiorando il -12%”.
Le agenzie di viaggi hanno visto diminuire i ricavi del 20%, a causa della forte contrazione del livello medio di spesa degli italiani, che viaggiano meno – accorciando il periodo di vacanza – e troppo spesso si affidano alla “roulette russa” delle offerte last minute. Crisi ancora peggiore per il settore del turismo incoming, dove si sfiora il –15% di arrivi di turisti stranieri. “Quello che preoccupa – prosegue il Presidente Cinzia Renzi – è che proprio in questi giorni si stanno diffondendo con sempre maggiore frequenza notizie negative per il nostro settore che non lasciano intravedere una ripresa significativa nel breve periodo: la IATA, ad esempio, ha prospettato una diminuzione di circa 180 milioni di passeggeri aerei per il solo 2009.”
A Giugno 2009 meno 25% di presenze sulle spiaggie italiane
“Circa il 25% in meno di turisti sui nostri litorali a giugno. Questa la flessione che abbiamo registrato rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”, afferma Riccardo Borgo, Presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio che associa circa 10.000 imprese. “Le avverse condizioni atmosferiche sono state la causa principale, ma, sicuramente, anche la negativa situazione economica ha avuto il suo peso. Occorre rilevare che la flessione ha colpito in misura maggiore le località prevalentemente turistiche, sembrano aver ‘tenuto meglio’ quelle vicino alle grandi città. Questo malgrado le tariffe siano rimaste invariate rispetto allo scorso anno.
Le fonti utilizzate per il presente articolo:
Intervista di Matteo Marzotto sul Quotidiano il Giornale – Clicca qui
Monitoraggio delle presenze secondo Enit Italia – Clicca qui
Articolo del World Tourism Barometer – Clicca qui
Statistiche del Thpi di Trivago – Clicca qui
Comunicato Stampa Lastminute.com – Clicca qui
Articolo del Messaggero su Viaggi del Ventaglio – Clicca qui
Comunicato stampa della Fiavet – Clicca qui
Comunicato completo della S.I.B. – Clicca qui
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Ciao Enrico, sono d’accordo con te, ed aggiungo che c’è bisogno di una maggiore professionalità ai vertici degli enti e delle istituzioni coinvolte nella promozione del turismo in Italia. E’ ora di impiegare i fondi a disposizione del nostro settore nel migliore dei modi, e di dire basta iniziative che alla fine non portano alcun beneficio, vedi il vecchio sito italia.it costato ben 60 milioni di euro.
Purtroppo l’ondata di crisi che il turismo sta attraversando è notevole, vuoi la febbre suina, vuoi le fabbriche che hanno messo in cassa integrazione, l’aumento dei biglietti dei treni, è normale se le persone guadagnano 1000 euro come fanno a fare vacanze lunghe in Italia, quando svendono il mar Rosso a 600 euro all inclusive?
Orami il web è il padrone le adv scompariranno, come le fiigure degli assistenti residenti e le persone si rivolgeranno alle olta per prenotare last minute le loro vacanze a discapito di centinaia di posti di lavoro il mio compreso :(
Buongiorno Enrico,
solamente una parola: bravo.
Grazie dell’ospitalità
Buongiorno Enrico,
ho trovato il tuo articolo estremamente interessante e continuerò a seguire il tuo sito nonchè a consigliarlo.
Opero nel campo della comunicazione e promozione turistica con una mia società a servizio di una nicchia quale campeggi e villaggi turistici. Vorrei aggiungere dei commenti che provengono dalla mia esperienza personale. Sono d’accordo con te circa la crisi e la scarsa capacità di promozione del brand Italia all’estero. Nel mercato interno però è anche da sottolineare una bassissima preparazione delle strutture ricettive nel fare marketing dovuta in primo luogo ad un passaggio generazionale che ancora non è avvenuto. Ci si trova infatti il più delle volte a parlare con dei settantenni cercando di spiegare il potenziale che ha internet (noi operiamo con dei portali in tale area) con scarsi risultati. A volte, di fronte ad una spesa pubblicitaria inferiore ai 1000 € e risultati conclamati di altri clienti, ci sentiamo trattati come se avessimo la peste bubbonica. Operando da tempo anche nella gestione di strutture ricettive (campeggi e villaggi turistici) sappiamo benissimo quali sono i moltiplicatori che mettiamo in campo, ma farlo capire è un impresa titanica. Diverso per fortuna è l’approccio con la nuova generazione che, pur non capendo quali sono i moltiplicatori, intuisce che dalle visite e richieste di prenotazioni che ricevono, probabilmente il nostro servizio funziona. Sembra paradossale anche a me quello che sto scrivendo! Il fatto è che per troppo tempo siamo stati abituati ad avere le file davanti le reception, vuoi per la location, vuoi per l’appeal del paese Italia, vuoi per la crescita della domanda interna, vuoi per una minima curva dell’esperienza che ci ha fatto crescere lentamente. Oggi i nodi vengono al pettine e di fronte ad una crisi di vasta portata, ci troviamo tutti (o quasi per fortuna) impreparati. Ed allora cosa facciamo? Last minute ovviamente accelerando il passo verso il baratro. Conosco personalmente imprenditori turistici illuminati che in piena crisi sono cresciuti di oltre il 20% solamente perchè hanno una minima percezione di quello che dovrebbe essere “fare marketing”.
Concludendo non credo che tutto il male venga per nuocere, ci sarà una scrematura di mercato con l’uscita di soggetti non capaci e il riconoscimento invece dei soggetti più idonei alla competizione.
ciao e grazie dell’occasione.
Buongiorno a tutti
Io cito solo alcuni numeri ottenuti dal Villaggio Turistico nel quale lavoro da anni: + 1% di presenze, record delle presenze nel mese di settembre, aumento del listino prezzi come ogni anno, domanda in costante ascesa anche nel booking 2010.
Parlo del Resort più attrezzato d’Europa, sulla costa veneziana, a Cavallino. Se vi dico che ci sono 8 ristoranti, al suo interno e che tutti hanno lavorato ci credete?
Beh questa è la realtà nell’Adriatico: spiaggia incantevole, campeggio + lodging + hote, 500 persone al lavoro, 11.200 persone di diversa provenienza.
Questo a riprova che esistono anche le eccezioni, e che eccezioni..