Se vogliamo sapere come potenziare il turismo straniero in Italia abbiamo bisogno di dati statistici verificati e aggiornati per poter fare il punto della situazione e individuare i punti deboli del sistema da correggere e i valori positivi da rafforzare.
L’occasione ce la dà RTBicocca, un gruppo di professori e ricercatori dell’Ateneo di Milano Bicocca (Dipartimento di Scienze Economico Aziendali) che si occupa anche di turismo e ha appena presentato un bilancio sul turismo incoming nel 2010.
RTBicocca pubblica studi monografici sul turismo e ricerche periodiche di analisi della congiuntura: dati essenziali per comprendere come sta andando il mercato del turismo in Italia, evitando formule semplicistiche e risposte banali.
Come sono cambiate le abitudini dei turisti stranieri?
Da questa interessante ricerca, condotta sui dati forniti della Banca d’Italia, emerge con chiarezza un debole aumento di turisti stranieri nel 2010, che complessivamente sono stati 44 milioni, con almeno un pernottamento e con una spesa media giornaliera che segna +3%.
Tuttavia l’incremento è inferiore rispetto alla crescita dei prezzi al consumo, perciò la spesa dei turisti è stata minore rispetto al 2009.
Il secondo aspetto che gli albergatori dovrebbero considerare è che sono in aumento i viaggi per affari e quelli per motivi personali (pensiamo a chi viene a trovare i parenti, a chi è andato a vivere all’estero per lavoro e ritorna periodicamente), mentre gli arrivi per vacanza sono ancora bassi, ben 3 milioni in meno rispetto al 2007, nella fase pre recessione.
Inoltre solo alcune regioni beneficiano di un afflusso più o meno costante di turisti, mentre il Meridione in generale soffre, infatti assorbe solo l’11% degli arrivi internazionali.
Quali sono le regioni preferite dai turisti stranieri?
E’ il Nord Ovest a registrare una buona performance, con numeri maggiori all’anno precedente, mentre le regioni top sono Veneto, Lombardia, Lazio e Toscana.
Si tratta della conferma di un trend, con qualche novità rispetto al 2009 nel caso di Piemonte (+19,5% di arrivi) e Friuli (+12,5%).
Da tenere d’occhio anche il numero di turisti in rapporto agli abitanti, dove emergono nettamente il Trentino Alto Adige e la Valle d’Aosta.
Quale formula per il pernottamento?
I dati di RTBicocca affermano che 52 turisti su 100 hanno scelto un albergo o un villaggio turistico, e che è il Centro Italia a registrare una quota di arrivi abbastanza alta, probabilmente grazie a Roma.
Per certi versi sorprende, invece, il dato relativo alle case in affitto: sono aumentate di un terzo in 5 anni (sono 4,9 milioni di persone ad aver fatto questa scelta di soggiorno), soprattutto dai paesi UE più piccoli come Svizzera e Olanda.
Da che nazione provengono e quanto spendono i turisti stranieri?
Il contributo maggiore proviene dai tedeschi (16%), nonostante l’Italia abbia perso molti turisti da quella nazione (-6%) e dagli statunitensi (11%), e la tendenza a spendere di più è propria dei russi (1382 € per turista) e giapponesi (1531 €).
In questo caso nessuna sorpresa, ma è da tenere conto la riduzione di arrivi in estate, l’aumento in primavera e negli ultimi due mesi dell’anno.
Vacanze lunghe o toccata e fuga?
Il soggiorno medio varia moltissimo in base alla regione, e su questo è possibile ragionare sulle potenzialità turistiche del territorio e come si potrebbe sfruttarle.
Al Nord la permanenza si attesta sui 4-5 giorni e al Centro sui 5,2, più di 7 al Sud e nelle Isole, per via del turismo balneare.
Il viaggiatore medio, però, visita più di una regione nel corso del suo soggiorno e probabilmente se la rete dei trasporti fosse ottimale il turista straniero sarebbe più invogliato a conoscere nuove località e a spostarsi di più.
Riguardo i mezzi di trasporto, infatti, nel 2010, 2 visitatori su 3 sono giunti in auto mentre l’aereo si ferma a un 30% degli arrivi, conseguenza del ridimensionamento dei voli.
Il treno infine, è fermo all’1,9% determinando una situazione piuttosto stagnante: non tutti i turisti vogliono percorrere grandi distanze in auto e se non si interviene aumentando la disponibilità di voli low cost non sarà possibile sfruttare il trend positivo (per quanto minimo) né valorizzare quelle regioni ancora poco battute dai viaggiatori stranieri.
Intervista al Prof. Roberto Comneno d’Otranto
Con l’occasione ho deciso di porre alcune domane ad uno dei componenti del gruppo RtBicocca, ovvero il Prof. Roberto Comneno d’Otranto, il quale insegna marketing del turismo all’Università degli Studi di Milano-Bicocca ed è il responsabile dell’ area turismo di RTBicocca (tra l’altro è da poco uscito il suo libro “Turismo e applicazioni di marketing. Una guida strategica concreta”).
Domanda: dai dati del 2010 emerge una lieve crescita del numero di turisti, ma solo per alcune regioni e per periodi sempre più brevi. Rispetto all’inizio della recessione è comunque da considerare un dato positivo?
Risposta: Riteniamo di sì, in quanto l’avvenuta presa di coscienza del perdurare della recessione ha indotto il turista a modificare i propri comportamenti, che oggi mirano ad esaudire per quanto economicamente possibile il bisogno-vacanza, senza rinunciarvi e contenendo la spesa agendo sul fronte della durata del soggiorno.
Domanda: Dopo anni di calo, la modalità alberghiera è in ripresa, come fare a valorizzarla e quali servizi potrebbero attrarre più turisti dall’estero?
Risposta: Agendo da un lato sulla leva del prezzo, al fine di consolidare la crescita di presenze e la fidelizzazione del cliente, dall’altro evidenziando come un breve periodo di soggiorno (dovuto alla recessione) sia meno disagevole e stancante se vissuto in modalità alberghiera. Attivando inoltre servizi di maggiore qualità, a cui i turisti stranieri sono particolarmente attenti, seguendo l’esempio di quelle nazioni che non disponendo di un patrimonio storico artistico culturale come il nostro, riescono a creare atmosfere uniche e particolari per i propri clienti.
Domanda: Dalla vostra ricerca si nota chiaramente che la scarsità di voli verso le destinazioni del Sud Italia determina un’attrattività molto bassa per quella parte del nostro territorio. E’ d’accordo?
Risposta: Siamo d’accordo, il tempo, anche in vacanza, ha valore, per cui il trasporto, da effettuare senza il supporto logistico dell’aereo, comporta la rinuncia verso destinazioni anche di pregio, se troppo impegnative in termini di tempo.
Domanda: C’è un Italia a due velocità anche nel turismo?
Risposta: Sì, e la differenza è data soprattutto dalle dimensioni e l’efficienza dell’offerta dei mezzi di trasporto che sono determinanti per la competitività turistica. A Regioni iper-infrastrutturate fanno riscontro Regioni con bassa dotazione di infrastrutture, che quindi vengono penalizzate nel loro sviluppo e pagano la lentezza o l’inesistenza di decisioni dedicate.
Domanda: A vostro parere qual è l’immagine complessiva del nostro Paese all’estero? Avete fatto ricerche in proposito? A parte la recessione può aver influito negativamente la situazione politica italiana e alcune situazioni d’emergenza? (per esempio rifiuti a Napoli, ecc.)
Risposta: Complessivamente buona, ma non all’altezza dei nostri diretti competitors in Europa (Francia e Spagna, per citarne solo due). Abbiamo in animo di effettuare ricerche mirate a riguardo nei prossimi mesi. Peraltro oggi qualunque accadimento viene rimbalzato in tempo reale ed immediato nel mondo, e viene avvertito, metabolizzato e giudicato sempre nello stesso velocissimo lasso di tempo, con lucidità di giudizio, molte volte, frettoloso ed incompleto. Le situazioni, infine, vengono vissute sempre come situazioni di emergenza, poiché al momento opportuno chi poteva e doveva decidere se ne è guardato bene ….
Domanda: Europa e resto del mondo: i turisti extraeuropei tendono a spendere di più degli altri, soprattutto giapponesi e russi. Perché, al contrario, l’afflusso dai paesi più vicini è in continua contrazione?
Risposta: A motivo della medesima congiuntura economica che vivono i paesi a noi più vicini, i turisti da questi provenienti limitano la spesa-vacanza, mentre i turisti extraeuropei spendono di più, da un lato potendo contare su economie differenti dei propri paesi, dall’altro non sapendo dopo quanto tempo potranno rivisitare la destinazione prescelta, a causa anche della distanza dal paese di origine.
Domanda: In futuro pensate di effettuare anche una ricerca relativa anche alle fonti che generano incoming nel nostro paese? Ovvero quanti turisti stranieri prenotano tramite il canale internet e come è segmentato (olta, portali, siti di alberghi), o attraverso agenzie e tour operator, etc.
Risposta: E’ nei nostri progetti, e speriamo di poterla effettuare presto.
Ringrazio di cuore tutto il team RTBicocca per la qualità del lavoro svolto e per la disponibilità nel rispondere a queste mie domande.
– Sito ufficiale RTBicocca: www.rtbicocca.it
– Per scaricare gratuitamente l’intero studio in formato pdf dal sito RTBicocca cliccate qui!
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Il CISET organizza ormai da 11 anni una conferenza con la Banca d’Italia per presentare i risultati della loro indagine sul turismo internazionale da e verso l’Italia.
L’ultima edizione si è tenuta a Venezia il 19 aprile scorso. E’ possibile scaricare il programma completo e le presentazioni sul sito http://www.venus.unive.it/ciset, nella sezione Conferenze
Per ulteriori approfondimenti: http://www.unive.it/ciset
Da 11 anni il CISET organizza con Banca d’Italia un convegno per presentare i principali risultati sugli arrivi e la spesa dei turisti in Italia, anche con dettaglio regionale
Complimenti per le note INTUR! L’essenziale per informarsi sul fenomeno del turismo incoming. Poche pagine ma chiare e di facile lettura!
La statistiche del 2011 dove le posso trovare?
Proprio ieri ho pubblicato i dati diffusi dall’ONT, li trovi qui: http://www.turismoeconsigli.com/turismo-straniero-in-italia-confronto-con-francia-e-spagna/