Com’è cambiato il turismo incoming negli ultimi 3 anni? Ogni albergatore può dare una sua risposta, dati alla mano, e non è detto che su questo tema ci sia una opinione comune: quel che è certo è che l’Italia è ancora una meta privilegiata per tanti turisti stranieri, perciò è interessante confrontare le presenze negli alberghi del bel paese con quelle di Francia e Spagna, nostri principali concorrenti a livello europeo.
Flussi turistici
Grazie alle analisi presentate dall’Osservatorio Nazionale del Turismo, è possibile tratteggiare uno scenario ben definito, comprendere quali sono le tendenze in atto e soprattutto quali saranno le eventualità più probabili nel prossimo futuro.
Dallo studio dell’ONT emerge anzitutto che la crisi del turismo mondiale del 2009 ha causato effetti diversi in Italia, Francia e Spagna, infatti il calo delle presenze complessive da noi è stato meno grave che altrove, tanto che nel 2010 si sono totalizzate in Italia 375.542 presenze, a fronte di 373.666 del 2008.
Buone le performance della Francia grazie alle strutture complementari, mentre la Spagna ha beneficiato di un rinnovato interesse da parte dei turisti stranieri, ma per saperne di più è meglio scomporre il dato per provenienza, perché è questo che ci aiuta a capire come si evolvono i flussi e perché i viaggiatori preferiscono una destinazione piuttosto che un’altra.
Quali turisti preferiscono l’Italia?
Il mercato turistico in Italia è piuttosto equilibrato, nel senso che le percentuali di turisti residenti e non residenti sono molto ravvicinate (rispettivamente 56% e 44%) e dalle elaborazioni statistiche risulta che i tedeschi sono al primo posto per numero di presenze nei nostri hotel, con un incremento dell’1,2% nel 2010 rispetto all’anno precedente, seguiti dagli americani con un deciso aumento del 6,7%, segno che l’Italia è ancora una meta desiderabile e unica nel suo genere, tanto da non temere confronti con Francia e Spagna, almeno agli occhi dei viaggiatori statunitensi.
In tutto questo gioca ancora un ruolo importante il turismo di prossimità, per cui il nostro Paese ha un costante afflusso di turisti dall’Austria, la Francia dal Belgio e la Spagna dal Portogallo, un dato da considerare legato anche alla disponibilità di diversi mezzi di trasporto (non solo aereo ma anche treno e auto) che possono favorire i viaggi.
Non c’è solo l’Europa, però, infatti la Russia è tra i primi dieci Paesi emissori per tutti e 3 i competitor, con un incremento, solo in Italia, del 28,2% nel 2010, un flusso costante che probabilmente continuerà ad aumentare.
Paesi BRIC, la chiave per il successo
Nonostante il numero di presenze totali di clienti provenienti dai Paesi BRIC sia una quota ancora piccola, sono le tendenze e la velocità con cui crescono le percentuali ad interessarci: sottovalutare questa tipologia di clienti significa giocarsi una chance fondamentale per promuovere la propria struttura e intercettare quello che sarà il volano del turismo incoming.
Riguardo i turisti russi, le loro presenze nelle strutture ricettive sono aumentate, tra il 2005 e il 2010, del 113,5%, mentre i viaggiatori provenienti dal Brasile (altro Paese in crescita costante) del 96,6%. Quote leggermente più basse ma sempre rilevanti per i turisti indiani, +74,2% sempre nello stesso lasso di tempo e infine chiudono i cinesi con il +24,5%. Da notare che i turisti cinesi preferiscono l’Italia alla Francia, dove pure le loro presenze sono in aumento, perciò si configura un nuovo target su cui investire per consolidare questo confortante risultato.
Sempre più viaggi self made
Altro dato interessante riguarda la modalità di prenotazione del viaggio, poichè nel 53% dei casi i turisti Europei scelgono di organizzarsi da soli, utilizzando internet per pianificare e prenotare la propria vacanza, buypassando agenzie di viaggio e tour operators, e basandosi soprattutto sui consigli forniti da amici e familiari. Questo dato è ovviamente in crescita costante da anni, ormai anche i sassi hanno capito che il turismo è legato mani e piedi al web, e quindi è in questo ambito che gli operatori turistici devono destinare la maggior parte dei loro sforzi e investimenti.
Detto ciò nonostante i dati abbastanza confortanti, la sfida coi competitor è ancora aperta, ma la vocazione turistica dell’Italia è più forte che in passato, soprattutto per quei turisti che cercano strutture di alto livello e servizi d’eccellenza, una formula che spesso non è applicata a dovere.
E voi albergatori siete in linea con questi dati? Oppure sono numeri discordanti con le presenze nel vs. albergo?
Fonte: Osservatorio Nazionale del Turismo
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Capisco la scelta di visitare il nostro paese visto che è senza dubbio la nazione che offre maggiori spunti per una vacanza adatta a tutte le esigenze.
Ovvio che turisti tedeschi e americani sono quelli che amano maggiormente visitare la nostra terra…cose c’è di meglio di sole, mare e buona cucina..